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Auto ferma a lungo? I nostri consigli per mantenerla in perfetta forma

15 Aprile 2020

Auto ferma a lungo? I nostri consigli per mantenerla in perfetta forma

Corona Virus, l’auto rimane ferma a lungo. Ecco i nostri consigli per mantenerla in perfetta forma.

Batteria
Questa quarantena è usurante anche per la nostra amata e fidata amica a quattro ruote che sia ferma in un parcheggio oppure nel garage. L’insidia più temuta durante la lunga sosta è quella della batteria che potrebbe scaricarsi rendendo impossibile l’avviamento. Le auto moderne consumano molta energia anche da ferme e non sempre è consigliabile fare l’avviamento con i cavi di emergenza o un booster (dispositivo che fornisce energia forzando corrente elettrica attraverso la batteria).

Batteria

Attenzione anche alla tecnica del morsetto positivo: era un buon sistema per preservare la carica della batteria, oggi però non è più così perché le auto moderne, piene di elettronica, hanno la necessità di restare sempre sotto tensione perché se le centraline vengono sconnesse per più di qualche minuto (come nell’operazione di sostituzione della batteria) potrebbero perdere la memoria e la programmazione. Cosa che poi richiederebbe l’intervento dell’officina ufficiale con una spesa che può anche superare i 200 euro. Inoltre, il forte sbalzo di tensione (che può avvenire anche con i booster) su molte auto potrebbe “friggere” le centraline con operazioni di ripristino costose. Consigliamo l’avviamento di emergenza effettuato da personale tecnico qualificato o con unità di supporto meno violenta del booster o dei cavi, ma solo se la batteria non è troppo bassa di carica.

Una soluzione per le batterie ferme a lungo è quella di usare dei mantenitori di carica ma non tutti ne dispongono o hanno la vettura in un luogo consono al collegamento. Per questo esistono altri strumenti come i classici carica-batteria che possono essere utilizzati ogni 4-6 settimane, per un tempo massimo di 24 ore. Entrambe le operazioni vanno fatte con attenzione, evitando danni e seguendo le istruzioni del costruttore. In caso di dubbi è sempre meglio affidarsi a uno specialista o auto-riparatore.

La maggior parte di noi conosce il noto valore 12V, ma non sempre questo numero è corretto, dipende dalle condizioni e dai momenti. In ogni caso, mediamente, se la tensione risulta inferiore a 12V con vettura ferma, senza carico, si può pensare di ricaricare o collegare un mantenitore.

Per limitare i danni alle batterie che soffrono per il lungo fermo del veicolo, meglio prendere anche accorgimenti differenti in base al tipo di batteria montata: la prima cosa da fare, con qualsiasi tipo, è assicurarsi di aver spento tutti sistemi che possono assorbire energia, come luci, radio e clima, ma anche certi alimentatori a 12V. Questi sono sotto quadro e si spengono insieme al motore ma se restano su “on” al momento dell’avviamento si accenderanno tutti insieme mettendo in difficoltà una batteria già sotto stress. Le auto più moderne hanno un dispositivo che analizza i consumi e in avviamento esclude tutto, ma quelle con 5 o sei anni potrebbero non esserne ancora dotate.

  • Batterie ad Acido: per le auto meno recenti, con batteria tradizionale ad acido libero, è possibile staccare il polo negativo. Ovviamente al ricollegheremo, ci potranno essere da impostare alcune cose (es. l’orologio, la radio, profilo di guida, ecc.).
  • Batterie con sistema Start&Stop: solitamente questo tipo di batteria (AGM ed EFB) sopporta scariche più profonde e si usura meno. Se l’auto non richiede la registrazione della batteria nel BMS (Battery Management System) allora si può scollegare il polo negativo, altrimenti meglio evitare di scollegarla perché si rischierebbe di non averla più registrata all’avvio, rimanendo a piedi anche se il voltaggio è buono.

La batteria può trarre beneficio di percorsi di almeno 15km per permettere all’alternatore di lavorare al meglio, altrimenti subirebbe soprattutto lo stress dell’avviamento. È meglio non usare quindi i trucchetti del lasciare al minimo pochi istanti o percorrere brevissime distanze. In ogni caso, quando vi sarà possibile riutilizzare l’auto senza restrizioni, vi consigliamo di far viaggiare la vostra vettura per almeno 30 minuti per dare una bella botta di carica alla batteria.

Carrozzeria: guano e resina.
Quando non si è dotati di un box di ricovero, capita che si debba lasciare l’auto ferma in un parcheggio esterno e soprattutto nelle giornate più soleggiate, possiamo avere la tentazione di cercare un posto all’ombra di un albero, in questo modo l’auto resterà più fresca e meno esposta ai danni del sole ma ci sono altre insidie non meno pericolose per la carrozzeria: gli alberi però possono rilasciare la resina che si attacca alla carrozzeria e con il calore si solidifica sullo strato trasparente della vernice. Anche le piante che non producono resina potrebbero, se attaccate dagli afidi, rilasciare un prodotto appiccicoso (a base di zucchero) che va a incrostare la vernice. In entrambi i casi c’è il rischio che questi puntini non si stacchino con un semplice lavaggio, ma che richiedano una lucidatura professionale in carrozzeria piuttosto costosa.

parcheggio

Un’atra cosa a cui badare prima di “abbandonare” l’auto all’aperto per settimane è la presenza di escrementi di uccelli sull’asfalto o sulle vetture vicine. Il tetto delle case e le piante possono fare da rifugio per i volatili, i cui escrementi sono molto corrosivi per lo strato trasparente che protegge la vernice. Bastano pochi giorni per lasciare una alone indelebile al lavaggio, meglio prevenire il guaio oppure lavare l’auto non appena vi accorgete del problema.

Guano sulla carrozzeria

Anche se non sottoposta alle possibili fonti danni sopra elencati, quando riaccenderete la vostra auto la carrozzeria potrebbe aver accumulato polvere e sporcizia. Fatela lavare o fatelo voi con un’idropulitrice che laverà via la polvere senza graffiare la vernice.

Parcheggi sterrati
Se si è costretti a lasciare l’auto in un parcheggio sterrato bisogna scegliere bene dove lasciarla: i posti più sicuri sono lontani dalla corsia principale e dall’uscita perchè in queste aree capita che le auto in transito viaggino veloci oppure facciano pattinare le ruote motrici in partenza, scagliando il pietrisco sulle auto vicine e causando spesso solo dei graffi, ma anche bozze sulla lamiera.


Parcheggio sterrato

Parasole
Quando l’auto resta sotto il sole per parecchie ore (soprattutto in primavera ed in estate), la carrozzeria si surriscalda e l’abitacolo accumula molto calore. Sconsigliamo di lasciare i finestrini leggermente abbassati: una piccola fessura scambia poca temperatura e potrebbe far entrare acqua o essere la via di accesso di malintenzionati. Per evitare quindi danni da calore alla plancia ed ai sedili, è possibile ricorrere al parasole posizionandolo dietro il parabrezza, mentre i sedili si possono coprire con dei teli mare. In questo modo il sole non raggiungerà direttamente le componenti che potrebbero deformarsi o scolorirsi.

Parasole

Prima di parcheggiare
Prima di lasciare l’auto per una lunga sosta bisogna prestare attenzione a non lasciate l’auto con poco carburante. Un livello basso nel serbatoio alla lunga potrebbe far scaricare la pompa a immersione: questa ha una valvola anti-svuotamento che potrebbe bloccarsi e se accadesse bisognerebbe cambiare l’intero componente con una spesa che potrebbe andare dai 100 ai 400 euro a seconda dell’auto.

lavaggio

Per ogni dubbio vi consigliamo comunque di affidarvi ai professionisti del settore, anche se ora che avete le dritte principali per preservare al meglio il vostro bolide a quattro ruote, potete essere quasi sicuri di ritrovarlo nelle migliori condizioni (si spera il più presto possibile)!