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Dispositivi antiabbandono: c’era davvero così tanta fretta?

11 Dicembre 2019

Dispositivi antiabbandono: c’era davvero così tanta fretta?

Un grande caos: dopo giorni di incertezza arriva l’emendamento al DL fiscale 2020 che rinvia le sanzioni al 6 marzo 2020 e ancora non sono scattati gli incentivi per l’acquisto dei dispositivi.

Dallo scorso 6 novembre i seggiolini antiabbandono sono diventati obbligatori su tutti i veicoli in cui siedono un bambini fino ai 4 anni compiuti, anticipando di qualche mese rispetto a quanto deciso precedentemente. Prima di parlare in dettaglio del bonus e delle sanzioni previsti per i seggiolini anti abbandono è bene specificare che non sono ancora disponibili le modalità di richiesta del bonus, nonostante l’obbligo sia già in vigore.
La ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, in un video pubblicato il 7 novembre ha dichiarato: “Mi preme rassicurare le mamme e le famiglie sull’urgenza di questo dispositivo e sulle multe per chi non è ancora dotato di questo strumento: il ministero che rappresento è qui per tutti i chiarimenti.” dichiarandosi disposta a posporre eventuali sanzioni ma tenendo comunque a definire la misura “sacrosanta e di civiltà”, condannando chi la definisce l’ennesima “tassa sulle famiglie”.

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Già, perché se la data di obbligo di disporre dei dispositivi è stata anticipata allo scorso 7 novembre, l’emendamento 52.9 approvato alla Camera ha spostato l’inizio dell’applicazione delle sanzioni al 6 marzo 2020 (data in cui sarebbe dovuto risalire l’obbligo dei dispositivi a bordo).
Come si legge dalla riformulazione della prima parte del testo a firma PD:
“a) al comma 1, premettere il seguente: 01. All’articolo 1 della legge 1 ottobre 2018, n. 117, sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:
3-bis. Al fine di consentire una corretta informazione dell’utenza e l’attuazione da parte dei produttori delle disposizioni del decreto di cui al comma 2 del presente articolo, le sanzioni per la violazione dell’obbligo di cui all’articolo 172, comma 1-bis, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, introdotto dal comma 1 del presente articolo, si applicano a decorrere dal 6 marzo 2020.”

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso pubbliche le sanzioni previste dalla Legge sopra indicata che ha modificato il codice della strada (art. 172): “Si tratta di multe dagli 83 ai 333 euro (che si riducono a 58 e 100 euro se si paga entro cinque giorni) con sottrazione di 5 punti dalla patente. Se si commettono due infrazioni in 2 anni scatta la sospensione della patente da 15 gg a due mesi.”

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Ad attaccare il governo sull’entrata in vigore del provvedimento era stata la Lega in Parlamento: “È vergognoso che questo governo di incapaci sia riuscito a creare l’ennesimo caos anche su un tema delicato come quello dei dispositivi antiabbandono per i bambini in auto”. Severo anche il giudizio di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: “Peccato che finora non ci sia stata alcuna campagna informativa, il decreto fiscale ha previsto finalmente un contributo per l’acquisto ma non si sa come accedervi, le aziende produttrici in buona parte non sono pronte con il quantitativo necessario, i negozi che ne hanno non li vendono perché non hanno certezze sulla loro conformità. È l’ennesimo pasticcio”.

I costi dei nuovi dispositivi per le automobili, però, sono alti e ancora non sono entrati in vigore gli incentivi. A chiedere di posticipare le sanzioni “almeno fino a quando non saranno emanate disposizioni chiare sull’erogazione del contributo statale per chi dovrà acquistare gli adattatori o i nuovi seggiolini.” è stato soprattutto il Forum Famiglie, l’associazione che si occupa di famiglia, vicina alla CEI episcopale. “Confidiamo, inoltre, nell’impegno del Governo a informare in modo adeguato le famiglie, mettendole in condizione di provvedere ed evitare le sanzioni”, ha detto la vicepresidente Emma Ciccarelli.
Il MIT chiarisce che “un decreto verrà pubblicato nei prossimi giorni con le modalità richieste per l’erogazione dell’incentivo. Il contributo sarà erogato direttamente alle famiglie dopo l’esibizione della ricevuta di pagamento, fino ad esaurimento delle risorse stanziate. Per questo è consigliabile tenere lo scontrino”. Chiarisce inoltre che l’incentivo di 30€ sarà legato al bambino, riscuotibile una sola volta dal genitore, a prescindere dal numero di dispositivi.
A riguardo, la Commissione finanze della Camera ha approvato un emendamento che prevede l’aumento delle risorse stanziate dallo Stato per i contributi all’acquisto dei seggiolini, sotto forma di credito di imposta per l’anno 2020, da uno a cinque milioni di euro.

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L’ACI fa notare che il provvedimento riguarderà 1,8 milioni di bambini: sul mercato da qui a Natale saranno disponibili alla vendita solo 250mila seggiolini. “Con un briciolo di buon senso in più sarebbe stato meglio fare scattare l’obbligo nella data preventivata a suo tempo, il 6 marzo 2020, per dare modo a tutti (produttori, venditori e utenti) di attrezzarsi in maniera adeguata”, afferma Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club di Milano.